Tutela del consumatore, prodotti certificati, filiera di qualità, allergie e intolleranze, mode alimentari… sono solo alcune delle tematiche comprese nel grande contenitore della “Sicurezza Alimentare”. I consumatori hanno bisogno di risposte, serie e documentate, a tante domande. Le testate cartacee e quelle online hanno recepito, ormai da tempo, tale esigenza e, soprattutto per contrastare i venditori di fumo, dedicano approfondimenti periodici curati da nutrizionisti qualificati e medici specialisti.
Dal 27 Febbraio al 5 Marzo 2018 sono stati pubblicati 58 articoli sui quotidiani cartacei italiani e 317 sulle principali testate italiane onlinecon focus sulla sicurezza alimentare nelle varie sfaccettature. Gli articoli online hanno raccolto, in totale, oltre 16.000 azioni di engagement (Fonte dati: BauciWeb).
La notizia più virale, con circa 6.500 azioni, affronta il problema gravissimo dei pesticidi killer per le api. L’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), dopo un’attenta revisione della letteratura scientifica sul tema, ha ribadito la pericolosità sia per le api selvatiche sia per le api mellifere di tre pesticidi appartenenti alla classe dei neocotinoidi, attualmente soggetti a restrizioni (ma non banditi) in Europa: clothianidin, imidacloprid e thiamethoxam. Tracce dei neocotinoidi sono state trovate nei mieli di tutto il mondo e recenti studi hanno dimostrato come tali sostanze interferiscano con le abilità di orientamento/apprendimento delle api, e ne ostacolino la riproduzione.
Al secondo posto, con oltre 3.500 azioni, in costante aumento, l’allarmedieta vegana in gravidanza lanciato dai pediatri: gravi i rischi per il feto che potrebbe riportare danni neurologici permanenti. Tuttavia il tam tam mediatico rischia di ingigantire o addirittura travisare il monito di medici che, come spesso avviene, cercano di prevenire situazioni limite – la cronaca ne è piena – causate dalla scarsa informazione proprio in materia di sicurezza alimentare. La dieta vegana della mamma non danneggia il neonato, se si assumono adeguati integratori di vitamina B12: “non solo i vegetariani e i vegani, ma tutti hanno una carenza di vitamina B12”, spiega all’AGI Leonardo Pinelli, già professore di Pediatria all’Università di Verona e direttore dell’Unità di diabetologia e nutrizione clinica pediatrica di Verona, e membro del comitato scientifico dell’Associazione Vegani Italiani Onlus, commentando lo studio del Bambino Gesù e del Meyer secondo cui la dieta vegana può provocare al bambino danni neurologici permanenti proprio per la carenza di vitamina B12.
Al terzo posto, con oltre 3.000 azioni, la notizia secondo cui le comunità scientifiche di tutto il mondo si stiano seriamente ponendo interrogativi sulla reale efficacia e sicurezza degli integratori alimentari. Ormai popolarissimi – ne esistono a migliaia – si acquistano senza obbligo di ricetta medica e generano un fatturato di 30 miliardi negli Stati Uniti e circa 3 miliardi in Italia. Contro la disinformazione e la superficialità nell’uso inappropriato o esagerato degli integratori alimentari sono scesi in campo, tra le numerose società sceintifiche, il Journal of the American Medical Society (Jama) e il Gruppo di Lavoro Salute e qualità della vita della Federazione Italiana Scienze della Vita (Fisv) con la Società Italiana di Farmacologia (Sif)